lunedì 24 giugno 2013

Sui luoghi del Cammino: POZZAGLIA, ORVINIO, MANDELA, VICOVARO.

Cari amici,

Eccoci come di consueto alla carrellata sui "luoghi del Cammino": procedendo secondo l'ordine delle tappe, siamo arrivati alle tappe 8 e 9, che attraversano una splendida area montana, corrispondente ai monti Sabini e alla loro propaggine più meridionale, i Monti Lucretili. Minuscoli centri dove il tempo sembra essersi fermato; luoghi dall'atmosfera magica, dove si percepisce ancora un'ospitalità "vera". 

Pozzaglia Sabina, il primo di questi piccoli centri che s'incontrano salendo dal lago del Turano, è un piccolo paese di montagna a 860 metri di altezza. Un luogo di assoluta pace salito alla ribalta delle cronache quando papa Giovanni paolo II ha canonizzato Sant'Agostina Pietrantoni, nativa di Pozzaglia e patrona degli infermieri. Le sue spoglie sonio contenute dentro un'urna nella piccola chiesa parrocchiale, e nel piccolo centro si può anche visitare la casa della santa, gestita dalle suore della Carità.

Il Piano tra Pozzaglia e Orvinio
Tra Pozzaglia e Orvinio si estende il magnifico Piano, un vasto altopiano che in estate è un vero "mare" d'erba, com'è pieno di fiori colorati, e una natura davvero esuberante. Dovunque, animali al pascolo in uno stato semilibero. Uno scenario davvero suggestivo! Quasi in prossimità di Orvinio, al limitare del Piano, si trova la chiesa di santa Maria del Piano, una stupenda abbazia benedettina che purtroppo versa in totale stato di abbandono.
Orvinio - foto Maurizio Forte
Ciò che resta della chiesa è ormai completamente invaso dalla vegetazione, ma lo splendido campanile romanico è ancora in piedi, e visibile da ogni parte del Piano. Percorrendo l'antica strada percorsa dai monaci dell'abbazia, giungiamo infine a Orvinio, borgo davvero pittoresco e ricco di una storia che la vede legata ai monaci di santa Maria prima; e alle nobili famiglie romane poi. Qui l'aria che si respira è davvero genuina, e basterà un attimo per sentirsi come a casa propria. La tappa 9 attraversa i Monti Lucretili, un'area autenticamente "selvaggia" pur trovandosi, in linea d'aria, ad appena 40 km da Roma (basti dire che l'area è popolata dal lupo appenninico, volpi, cinghiali e una grande varietà di fauna selvatica). A metà tappa, il piccolo borgo di Licenza, presso il quale Mecenate aveva fatto costruire per il grande poeta Orazio una splendida villa, di cui sono ancora visibili i resti. Il resto della tappa, che come la precedente è tutta su sentiero, ci condurrà infine a Mandela, nostro punto tappa, un tranquillo borgo a dominio della Valle dell'Aniene;
"Grotte" benedettine a Vicovaro
da dove, se vorremo, potremo scendere al Convento di san Cosimato, presso Vicovaro, luogo dove la tradizione colloca un famoso episodio della vita di san Benedetto, e dove potremo farci accompagnare da una guida all'interno delle "grotte" benedettine e di un suggestivo acquedotto romano che attraversa la rupe di travertino sulla quale sorge il convento.

POZZAGLIA, ORVINIO, MANDELA, VICOVARO sono raggiunti dalle tappe 8 e 9 del Cammino di San Benedetto. Per approfondire: Il Cammino di San Benedetto - la guida



Santa Maria del Piano 
Sentiero nel Piano
Monti Sabini verso Pozzaglia

Licenza tra i Monti Lucretili

Mandela pittoresco borgo a dominio della valle dell'Aniene

lunedì 17 giugno 2013

Sui luoghi del Cammino: ROCCA SINIBALDA e CASTEL DI TORA. Testimonianze Pellegrine

Cari amici,

In questo periodo stanno arrivando molte e belle "testimonianze pellegrine": alcune di queste sono veramente curiose e simpatiche, come il diario di Cinzia, un'"intrepida" pellegrina bolognese-casertana che ha percorso il Cammino in solitaria tra "avventure e sventure" affrontate con uno spirito veramente sorprendente: una lettura da consigliare!!! LEGGI IL DIARIO DI CINZIA

Molto bella inoltre l'esperienza di Severino e Piero, pellegrini bresciani. L'idea: raccogliere fondi per la comunità "San Giovanni Battista", di cui fanno parte. Come: Si sono fatti finanziare ogni km. percorso (hanno percorso tutti i 310 km di Cammino) in cambio di preghiere che avrebbero fatto in corrispondenza di ogni km. percorso. Efficace e originale, no? Un'esperienza da proporre in comunità simili. IO CAMMINO...TU FINANZI. L'originale esperienza di due pellegrini

Rocca Sinibalda
Nell'ormai consueta carrellata sui luoghi del Cammino, nell'ultimo post eravamo arrivati a Rieti. E da qui ripartiamo con due facili tappe che ci portano a risalire la Valle del Turano, fino al lago del Turano: un magnifico specchio d'acqua creato negli anni '30 del secolo scorso sbarrando il corso del fiume con una diga. Altimetricamente quasi piatta (eccetto una ripida salita finale), la tappa 6 risale la valle del fiume Turano fino al graziosissimo borgo di Rocca Sinibalda. Grazioso e tranquillo, e in posizione molto panoramica a dominio della valle. Storicamente importante, nel medioevo l'imponente castello è stato di proprietà della famiglia Mareri, e qui vi è nata Santa Filippa, prima santa francescana.

Qualcuno della mia età che da ragazzino abbia collezionato francobolli, si ricorderà forse di quel francobollo di quella serie "castelli" da lire 550...eccolo qua. Grande tranquillità e buona cucina, Rocca Sinibalda è una vera delizia! Una succcessiva tappa, semplicissima, ci condurrà a risalire il Turano fino al lago, uno spettacolare specchio d'acqua di un blu intenso dentro al quale si specchiano montagne di 1.500 metri, facenti parte della riserva dei monti Navegna e Cervia. Un'area talmente poco antropizzata (i piccoli paesi che si affacciano sul lago, castel di Tora e Colle di Tora, contano poche centinaia di abitanti) e paesaggisticamente talmente bella, da farne il luogo ideale per chi voglia rilassarsi in mezzo alla natura. Questo territorio presenta scenari suggestivi e di grande fascino: torrenti, fitti boschi, altipiani soleggiati , ne fanno il luogo ideale per passeggiate, giri in mountain bike, canoa, pesca sportiva...Non da ultimo, ci si mette la buona cucina (ma quella è pressochè una costante che vi accompagnerà lungo tutto il Cammino). Castel di Tora è il primo di una serie di "Borghi più belli d'Italia"che incontreremo lungo il Cammino: centri turisticamente "minori" (ma solo per notorietà, non certamente per bellezza) tagliati fuori dai grandi flussi turistici. E che possono essere valorizzati attraverso forme di turismo non invasivo. Il lago del Turano ci incanterà. Certe vedute ci farebbero perfino pensare a un lago alpino, se non fosse per la vegetazione appenninica. Il paese è pittoresco, e vederlo dalla sommità della penisola di Antuni, dove vi sono i ruderi di un antico castello, è uno spettacolo unico. L'unica tentazione è quella di fermarvisi...

Il lago del Turano, visto dalla diga
Castel di Tora, la fontana del Tritone
Turano è...splendide vedute!


ROCCA SINIBALDA, CASTEL DI TORA e IL LAGO DEL TURANO sono raggiunti dalle tappe 6 e 7 del Cammino di San Benedetto. Per approfondire: Il Cammino di San Benedetto - la guida

lunedì 10 giugno 2013

Credenziale n°300! Video pellegrino. RIETI E LA VALLE SANTA


Cari amici,

Ve l'avevo detto che avremmo avuto un Maggio pellegrino! Con cifre da "urlo" per un Cammino che non è Santiago...100 Credenziali spedite in appena un mese! E così fanno 300. Ringrazio Angela per la spola continua da e per l'ufficio postale.

Stanno arrivando delle gran belle testimonianze pellegrine. L'ultima è quella di Gabriele ("Gabri Supertramp" per gli amici), e Angelo, padovani, che hanno percorso le tappe da Subiaco a Montecassino. Un video con splendide immagini, ben montato e da cui sprizza un'energia!!! Bravi pellegrini!


Ecco, e dopo questa bella carica di immagini, se siete rimasti al computer, proseguiamo nella ormai consueta carrellata sui "luoghi del Cammino". Eravamo arrivati a Poggio Bustone. Il Cammino prosegue, attraverso la Valle Santa, fino a Rieti. Questa tappa del Cammino di San Benedetto coincide, pur con percorrenza in senso inverso, con l'ultima tappa del Cammino Di qui passò Francesco.

Scendendo da Poggio Bustone, il primo paese che si incontra nella Valle Santa, è Cantalice. Uno spettacolare mucchio di case antiche addossate al fianco della montagna. Un paese tutto in verticale, contornato da boschi e con un panorama mozzafiato sull'intera Valle Santa.

Cantalice
Panorama della Valle Santa
Cantalice ha dato i natali a San Felice (che, non per nulla si chiama San Felice da Cantalice, e fa pure rima): non molti sanno che Felice da Cantalice è il primo Santo dell'ordine dei Cappuccini! E la sua storia lo vede prendere i voti nientemeno che a Monte San Giovanni Campano, dove arriveremo alla 14°tappa...(che abbia percorso ante litteram il Cammino di San Benedetto?) Delizioso il Santuario di San Felice all'acqua, dove si racconta che Felice abbia compiuto un miracolo. 

Santuario di San Felice all'acqua
Si narra che durante una calda giornata di lavoro, nel luogo dove oggi sorge il santuario, Felice abbia fatto scaturire una sorgente d'acqua fresca. Che ancora oggi sgorga copiosa dalla roccia dissetando e rinfrescando i pellegrini di entrambi i Cammini.

La Foresta
E quattro passi lo separano da un altro magnifico santuario della Valle Santa; La Foresta. Nel 1200 qui si trovava soltanto una minuscola chiesetta, la chiesa di san Fabiano citata nelle Fonti Francescane, e qui si ritirò Francesco in attesa di essere operato agli occhi. Il luogo è delizioso, gestito con amorevole cura dai ragazzi di Mondo X. Un'oasi di pace e tranquillità dove è irresistibile la voglia di fermarsi.
Una lunga discesa ci condurrà infine a Rieti, l'unica città toccata dal Cammino di San Benedetto. Città graziosissima e un po' sorniona, con parecchi motivi d'interesse. Città papale e francescana, ne conserva i ricordi nelle sue chiese e nelle sue piazze. Ma anche città romana: sotto la centralissima via Roma, si trovano infatti i resti del viadotto romano costruito nel III secolo a.C. come conseguenza della conquista romana ed affiancato all'opera di bonifica della piana. La struttura, inglobata nei sotterranei di alcune nobili dimore reatine, è formata da grandiosi fornici costruiti con enormi blocchi squadrati di travertino, a sostegno del piano stradale. "Rieti sotterranea" è visitabile, e ne vale la pena. RIETI SOTTERRANEA VIRTUAL TOUR

Rieti città di chiese medievali e barocche; palazzi di epoca rinascimentale; possenti mura. Ma anche città sul fiume, il Velino, dalle acque fresche e cristalline, luogo ideale per i canoisti, e per chiunque voglia farsi una bella passeggiata rilassante o un pic-nic sul prato.

Rieti da Sant'Antonio al Monte
Rieti: il Velino
RIETI E LA VALLE SANTA sono raggiunti dalla 5°tappa del Cammino di San Benedetto


lunedì 3 giugno 2013

Sui luoghi del Cammino: POGGIO BUSTONE




POGGIO BUSTONE...e subito ti viene in mente Lucio Battisti! Giusto: il grande Lucio era nativo proprio di qui...terra bellissima dai grandi contrasti: dietro, gli estesissimi boschi dei Monti Reatini, con le loro grandiose faggete; davanti, la Valle Santa al cui centro si trovano due bei laghi; più oltre, i monti Sabini. Terra di gente semplice e ospitale; terra intensamente francescana. Ah, quanto Francesco d'Assisi percorse in lungo e in largo la Valle Santa! Nello spazio di pochi chilometri, sono ben quattro i santuari francescani della Valle Santa: due (Poggio Bustone e La Foresta) sono raggiunti dal Cammino di San Benedetto; gli altri due (Fonte Colombo e Greccio) se ne discostano di poco*. Francesco è indissolubilmente legato a Poggio Bustone da un episodio. Si racconta che Francesco, entrando a Poggio Bustone, salutasse i paesani in questo modo: BUONGIORNO, BUONA GENTE! A ricordo di questo episodio, ancora oggi, il 4 Ottobre, festa di San Francesco, il Sindaco va in giro per vie e piazze del paese a salutare allo stesso modo i paesani. Della presenza di San Francesco a Poggio Bustone rimangono il Sacro Speco, una grotta che si apre su uno dei monti che sovrastano il paese, dove Francesco amava sostare a lungo a pregare; e il Convento di San Giacomo, un po' più sotto, edificato intorno alla chiesetta e alle grotte in cui, all'epoca di Francesco, vivevano i frati. Un luogo di grande pace e bellezza, dalla vista panoramicissima. Il paese poi, con una miriade di casupole addossate le une alle altre, è un vero incanto per la sua splendida posizione, a dominio dell'intera Valle Santa. Poggio Bustone...quante EMOZIONI! (Ricordando Lucio). Un luogo che rimane nel cuore. 

Il Santuario di San Giacomo
Poggio Bustone a dominio della Valle Santa

I Monti Reatini

     LE IMMAGINI DI POGGIO BUSTONE ACCOMPAGNATE DALLA MUSICA DI LUCIO BATTISTI

*Avendo un giorno in più di Cammino, da Rieti è possibile raggiungere a piedi Fonte Colombo e Greccio (percorrendo a ritroso il Cammino "Di qui passò Francesco"); una volta a Greccio, prendendo il treno si può fare ritorno a Rieti e di lì proseguire il Cammino. 

POGGIO BUSTONE è raggiunto dalla quarta tappa del Cammino di San Benedetto